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Giredestrant nel carcinoma mammario avanzato HR+/HER2-

Nel trial di fase II aceIERA, giredestrant è stato ben tollerato e ha mostrato la tendenza a un beneficio clinico nei tumori con mutazione di ESR1

I risultati dello studio aceIERA, recentemente pubblicati sul Journal of Clinical Oncology, hanno dimostrato che giredestrant, degradatore selettivo del recettore degli estrogeni (SERD) orale, migliora gli esiti rispetto alla terapia endocrina scelta dal medico in pazienti con carcinoma mammario avanzato pretrattato, positivo per i recettori degli estrogeni e negativo per HER2.

Lo studio randomizzato aceIERA sul tumore alla mammella ha coinvolto 303 pazienti con carcinoma mammario avanzato HR+/HER2- la cui malattia era progredita dopo 1-2 linee di terapia sistemica. Le pazienti sono state assegnate in modo casuale a ricevere giredestrant (30 mg per via orale una volta al giorno) o fulvestrant assieme a un inibitore dell’aromatasi fino alla progressione della malattia o a una tossicità inaccettabile; l’endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione di malattia valutata dallo sperimentatore (INV-PFS). Dopo un follow-up mediano di 7,9 mesi la INV-PFS ha registrato un hazard ratio pari a  0,81; l’INV-PFS aveva un hazard ratio di 0,60 nei pazienti con una mutazione ESR1 rispetto a 0,88 nei pazienti senza mutazione ESR1. Giredestrant è risultato ben tollerato, con un profilo di sicurezza paragonabile alla terapia endocrina scelta dal medico e coerente con i rischi noti della terapia endocrina. Tuttavia, giredestrant non ha mostrato una superiorità statisticamente significativa rispetto alla terapia endocrina scelta dal medico nella sopravvivenza libera da progressione di malattia valutata dallo sperimentatore. Nelle pazienti con tumori con mutazione ESR1 c’è stata tuttavia una tendenza verso un beneficio con giredestrant, così l’associate editori di JCO Gini Fleming ha commentato: «Dagli studi su nuovi farmaci mirati ai recettori per gli estrogeni continuano a emergere risultati promettenti, con diversi dati che sembrano mostrare una maggiore attività rispetto ai farmaci già disponibili in presenza di una mutazione ESR1. Tuttavia, resta da determinare il loro significato nell’algoritmo di trattamento per le donne con carcinoma mammario ER+/HER2-».

Giredestrant nel carcinoma mammario avanzato HR+/HER2-

Nel trial di fase II aceIERA, giredestrant è stato ben tollerato e ha mostrato la tendenza a un beneficio clinico nei tumori con mutazione di ESR1

I risultati dello studio aceIERA, recentemente pubblicati sul Journal of Clinical Oncology, hanno dimostrato che giredestrant, degradatore selettivo del recettore degli estrogeni (SERD) orale, migliora gli esiti rispetto alla terapia endocrina scelta dal medico in pazienti con carcinoma mammario avanzato pretrattato, positivo per i recettori degli estrogeni e negativo per HER2.

Lo studio randomizzato aceIERA sul tumore alla mammella ha coinvolto 303 pazienti con carcinoma mammario avanzato HR+/HER2- la cui malattia era progredita dopo 1-2 linee di terapia sistemica. Le pazienti sono state assegnate in modo casuale a ricevere giredestrant (30 mg per via orale una volta al giorno) o fulvestrant assieme a un inibitore dell’aromatasi fino alla progressione della malattia o a una tossicità inaccettabile; l’endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione di malattia valutata dallo sperimentatore (INV-PFS). Dopo un follow-up mediano di 7,9 mesi la INV-PFS ha registrato un hazard ratio pari a  0,81; l’INV-PFS aveva un hazard ratio di 0,60 nei pazienti con una mutazione ESR1 rispetto a 0,88 nei pazienti senza mutazione ESR1. Giredestrant è risultato ben tollerato, con un profilo di sicurezza paragonabile alla terapia endocrina scelta dal medico e coerente con i rischi noti della terapia endocrina. Tuttavia, giredestrant non ha mostrato una superiorità statisticamente significativa rispetto alla terapia endocrina scelta dal medico nella sopravvivenza libera da progressione di malattia valutata dallo sperimentatore. Nelle pazienti con tumori con mutazione ESR1 c’è stata tuttavia una tendenza verso un beneficio con giredestrant, così l’associate editori di JCO Gini Fleming ha commentato: «Dagli studi su nuovi farmaci mirati ai recettori per gli estrogeni continuano a emergere risultati promettenti, con diversi dati che sembrano mostrare una maggiore attività rispetto ai farmaci già disponibili in presenza di una mutazione ESR1. Tuttavia, resta da determinare il loro significato nell’algoritmo di trattamento per le donne con carcinoma mammario ER+/HER2-».